Viaggio a Donnafugata : Palma di Montechiaro e Santa Margherita
Viaggio a Donnafugata : Palma di Montechiaro e Santa Margherita
Per Giuseppe Tomasi , Palma di Montechiaro e Santa Margherita di Belice rappresentano le radici feudali della sua famiglia. Palma, la cui storia è intimamente legata a quella dei Tomasi, è la terra degli avi paterni che ancora esprime nei suoi monumenti barocchi la temperie mistica dei suoi fondatori. Santa Margherita è legata invece alla amata figura materna e ai dolci ricordi dell’infanzia felice. Nel Gattopardo questi due luoghi si fondono in una felice sintesi letteraria e artistica dando luogo all’affascinante mondo di Donnafugata. L’escursione si propone dunque di esplorare questo mondo fantastico, risalendo attraverso il racconto della storia di quei luoghi, delle vicende familiari e personali dell’autore, alle fonti di ispirazione del romanzo ancora oggi leggibili nei monumenti, nei paesaggi, nelle atmosfere di questa parte di Sicilia.
A Palma visiteremo il centro storico. Le monache benedettine ci accoglieranno nel loro monastero con la deliziosa chiesetta, dove il tempo sembra essersi fermato e dove ancora le monache preparano quegli stessi mandorlati che nel Gattopardo la madre badessa offriva al principe durante le sue visite (è possibile acquistare i dolci); entreremo nel severo palazzo ducale con i suoi soffitti lignei nelle cui decorazioni dipinte si esprime tutto il mondo di valori in cui il Duca Santo si riconosceva; e infine visiteremo la Chiesa Madre con le sue colonne tozze di marmo rosso citate nel Gattopardo e che conserva nella sagrestia gli antichi registri della città e i ritratti degli antenati di Giuseppe Tomasi e di altre personalità importanti per la terra di Palma. Dopo pranzo si riparte per Santa Margherita dove si trovano molti luoghi ricordati da Giuseppe Tomasi nei suoi Ricordi d’infanzia e che nel Gattopardo vengono ricreati letterariamente nel palazzo e nel giardino di Donnafugata. La visita al palazzo Filangeri-Cutò, oltre al teatro e al giardino, include un piccolo museo di oggetti tomasiani con la stanza delle cere in cui, con effetti multimediali, viene rappresentata la vicenda e il significato del romanzo.